
È lui, infatti, sostenuto dai suoi colleghi Commissari, che deciderà se l'UE dovrà imporre la misura provvisoria contro il dumping e le sovvenzioni governative da parte di Pechino. "Ho bisogno del suo aiuto per esercitare su di lui una pressione immediata, attraverso l'apposizione della firma a questa petizione", si legge nell'appello nato per difendere l'energia solare a prezzi abbordabili,"tappa importante nella lotta al cambiamento climatico". Secondo Afase, il Commissario De Gucht sta ignorando, infatti, la contrarietà dei Paesi dell'UE, rifiutando questa opposizione perchè a suo dire frutto delle pressioni subite da parte della Cina.
Ma gli Stati membri contrari, tra cui l'Italia non c'è, hanno segnalato che l'analisi della Commissione Europea non giustifica l'imposizione dei dazi e hanno espresso attraverso il loro voto la preoccupazione per i danni che si prospettano per centinaia di aziende e migliaia di cittadini dell'UE. De Gucht, però, non intende piegarsi e tira dritto, spinto, secondo Giancarlo Tecchio, Amministratore delegato di Pr.En.Al, dalla pressione che le lobbies delle fossili stanno esercitando pesantemente sull'Europa, o da un eccessivo orgoglio che non porterà alcun beneficio,come ci ha spiegato Averaldo Farri, consigliere delegato di Power-One.
"Adesso, quindi, dobbiamo mostrare di nuovo al Commissario Karel De Gucht che la pressione è reale, dalle reali aziende dell'Unione Europea e dai suoi veri cittadini. Non è solo una questione commerciale, è una questione che concerne il cambiamento climatico e l'energia pulita e come tale deve essere riconosciuta. Dobbiamo farci sentire unendoci e firmando questa petizione, per difendere l'energia solare sostenibile", dice Peter J. Desmet, CEO di Solar Clarity B. V. e Board Member di Afase.
FONTE (di Roberta Ragni)
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