I volumi complessivi di energia elettrica scambiati in Italia sono scesi dell’1,2%, rispetto a maggio 2012, attestandosi sui 23,3 milioni di MWh. Solo ad aprile 2012 avevamo consumato di meno. Ma la sorpresa è nel prezzo dell'energia comprata e venduta. Il prezzo medio di acquisto (PUN) è diminuito di 6,14 €/MWh (-10,1%) rispetto ad aprile e di 15,07 €/MWh (-21,5%) rispetto a maggio 2012, scendendo a 54,89 €/MWh (minimo storico da dicembre 2009):

Questi dati sul prezzo dell'energia, smentiscono nei fatti le dicerie che le rinnovabili siano la causa del carobollette: a maggio 2013, infatti, le vendite da impianti a fonte rinnovabile hanno toccato il loro massimo storico crescendo del 36,1% nel loro complesso.Tra le singole fonti rinnovabili, poi, l'idroelettrico è cresciuto del 46,5% e l'eolico del 107,3%. Contemporaneamente i vecchi impianti termoelettrici hanno venduto il 24,9% di energia in meno, sempre rispetto a maggio 2012.Per la prima volta nella storia del mercato elettrico italiano, infine, le vendite di energia rinnovabile hanno raggiunto la soglia del 51,9%. Più della metà dell'energia venduta e consumata in Italia a maggio, quindi, era energia verde.Al termoelettrico è rimasto il 37,8% del mercato (la percentuale mancante sono importazioni dall'estero) con le centrali a gas che hanno prodotto solo il 26% dell'energia. L'anno scorso, a maggio, erano al 38,9%.
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