giovedì 20 giugno 2013

GME: energia meno cara grazie alle rinnovabili

Consumiamo meno energia rispetto all'anno scorso, ma la paghiamo anche molto meno cara grazie alle rinnovabili. Lo si evince dalla lettura degli ultimi dati, relativi a maggio 2013, pubblicati dal Gestore dei Mercati Energetici (GME).
I volumi complessivi di energia elettrica scambiati in Italia sono scesi dell’1,2%, rispetto a maggio 2012, attestandosi sui 23,3 milioni di MWh. Solo ad aprile 2012 avevamo consumato di meno. Ma la sorpresa è nel prezzo dell'energia comprata e venduta. Il prezzo medio di acquisto (PUN) è diminuito di 6,14 €/MWh (-10,1%) rispetto ad aprile e di 15,07 €/MWh (-21,5%) rispetto a maggio 2012, scendendo a 54,89 €/MWh (minimo storico da dicembre 2009):
PUN maggio 2013
 Questi dati sul prezzo dell'energia, smentiscono nei fatti le dicerie che le rinnovabili siano la causa del carobollette: a maggio 2013, infatti, le vendite da impianti a fonte rinnovabile hanno toccato il loro massimo storico crescendo del 36,1% nel loro complesso.Tra le singole fonti rinnovabili, poi, l'idroelettrico è cresciuto del 46,5% e l'eolico del 107,3%. Contemporaneamente i vecchi impianti termoelettrici hanno venduto il 24,9% di energia in meno, sempre rispetto a maggio 2012.Per la prima volta nella storia del mercato elettrico italiano, infine, le vendite di energia rinnovabile hanno raggiunto la soglia del 51,9%. Più della metà dell'energia venduta e consumata in Italia a maggio, quindi, era energia verde.Al termoelettrico è rimasto il 37,8% del mercato (la percentuale mancante sono importazioni dall'estero) con le centrali a gas che hanno prodotto solo il 26% dell'energia. L'anno scorso, a maggio, erano al 38,9%.

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