giovedì 11 luglio 2013

Fotovoltaico, impennata della domanda

fotovoltaico domesticoNPD Solarbuzz stima che il fotovoltaico, fonte oramai insostituibile per la produzione e l’approvvigionamento di energia elettrica, potrebbe crescere ulteriormente nell’arco dell’anno. Una questione di domanda, in realtà, su scala globale.
Si potrebbe toccare un picco che porterebbe a un’esigenza di 20 gigawatt, il che condurrebbe facilmente a un bilancio di potenza di fine 2013 di ben 35,1 gigawatt.
Stiamo parlando di un grosso incremento rispetto all’anno scorso, stimabile in un’impennata del 22%. Il merito (relativo, perché il dato è così abbastanza sbilanciato) di tale risultato è da attribuire alla “ferocia” economica di nazioni come Giappone e Cina, i quali, insieme, fino ad appena un triennio fa non occupavano che il 10% di questa fetta di mercato. Segno tangibile e inequivocabile di un forte interesse verso i pannelli solari, sia come soluzione a vari problemi, sia come buon affare.
Il fatto è che finora il dominio nel settore è appartenuto all’area europea. Attualmente è in corso una fase di passaggio abbastanza complicata; finché essa non sarà terminata, la supremazia sarà appannaggio dei Paesi orientali.
La prima parte dell’anno in corso ha segnato una domanda si 15 gigawatt, comunque in netto miglioramento (il 9%) rispetto al medesimo periodo del 2012. Oltre alle nazioni asiatiche di cui sopra, la “torta” se la sono spartita anche Germania e Stati Uniti. La tipologia di impianti risulta così suddivisa: il 45% delle installazioni utili di pannelli solari si trova a terra, mentre il 20% sta su tetti residenziali. Resta un 35% da suddividere tra tetti non residenziali e impianti off-grid.
La prospettiva da qui alla fine dell’anno, considerata l’espansione in atto, attribuisce invece un 45% spartito unicamente tra Cina e Giappone, mentre all’Europa resterebbe appena il 30%.

FONTE

lunedì 8 luglio 2013

Produzione elettrica, anche a giugno oltre il 50% è da rinnovabili

Ancora in calo i consumi elettrici e in caduta libera il termoelettrico. Le rinnovabili sono il 50,2% della produzione totale e coprono il 44,3% della domanda del mese. Il fotovoltaico produce l’11,9% del totale e copre il 10,5% della domanda elettrica. Primo semestre: le rinnovabili sono al 41% della produzione e al 35,7% sulla domanda di elettricità.
Queste, sulla produzione netta, sono risultate il 50,2% del totale (considerando che nella componente termoelettrico, almeno un terawattora è da biomasse): su una produzione di 22,7 TWh, circa 11,4 sono da fonti energetiche rinnovabili. Il superamento di oltre la metà della produzione da rinnovabili si era registrato anche a maggio 2013; per la precisione questa percentuale era stata quasi pari al 53% (11,9 su 22,5 TWh totali).
A giugno le rinnovabili nazionali hanno coperto il 44,3% della domanda del mese. Da rilevare che la produzione da solare fotovoltaico a giugno, con 2,7 TWh è risultatal’11,9% di quella totale e ha permesso di soddisfare il 10,5% della domanda elettrica mensile.
Un confronto con un anno fa è utile. Il continuo calo della domanda e del termoelettrico, congiuntamente all’aumento della produzione delle rinnovabili portano ad evidenziare che a giugno 2012 (tra parentesi la quota di giugno 2013):
  • la quota di rinnovabili sulla produzione netta è del 38,2% (50,2%)
  • la quota di rinnovabili sui consumi totali è del 33,9% (44,3%)
Anche la tabella di Terna ci aiuta in questo confronto. Come si può notare, iltermoelettrico ha avuto un crollo nella produzione (-22,8%) rispetto al giugno 2012, mentre sostanziosa è la crescita di tutte le fonti rinnovabili, ad esclusione del geotermolettrico che è pressoché stabile.
Lo scorso mese la domanda di energia elettrica in Italia (25,8 miliardi di kWh), come detto, è stata inferiore del 6,2% rispetto a quella registrata a giugno dello scorso anno; un valore che, se rettificato, diventa pari a 5,2% (il dato è depurato dagli effetti di calendario e di temperatura: quest’anno si è avuto un giorno lavorativo in meno e la temperatura media mensile è stata più bassa di circa mezzo grado). La potenza massima richiesta è stata registrata giovedì 20 giugno alle ore 12 ed è stata di 52.061 MW.
A metà anno è interessante fare anche qualche confronto con il primo semestre 2012. Innanzitutto vediamo le variazioni della produzione e della domanda. Nel primo semestre 2013 la produzione netta elettrica (135,7 TWh) cala del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2012 e la domanda di energia elettrica, con 155,7 TWh, si contrae del 3,9% rispetto al 2012 (162,1 TWh) (a parità di calendario il valore sarebbe di -3,3%).
Nei primi sei mesi il termoelettrico crolla del 16,3%. Da record è la crescita della produzione idroelettrica (+37,9%), buona quelle di eolico (31,4%) e comunque importante quella fotovoltaica (15,2%).
Nel complesso le energie rinnovabili elettriche (con quel TWh/mese da biomasse inglobato nel termoelettrico, che speriamo Terna fornirà presto come dato distinto) nel primo semestre hanno rappresentato il 41% della produzione elettrica nazionale e il 35,7% della domanda di elettricità.
Come era la situazione nel primo semestre 2012? (tra parentesi la quota di gennaio-giugno 2013)
  • Quota rinnovabili su produzione netta: 31,4% (41%)
  • Quota rinnovabili su consumi totali: 27,5% (35,7%)
Il fotovoltaico nel periodo gennaio-giugno 2013 ha soddisfatto il 6,85% della domanda elettrica (il 7,86% della produzione).
Infine, ad evidenziare la sofferenza del comparto delle grandi centrali elettriche alimentate a gas, colpito dal crollo della domanda elettrica imputabile alla crisi economica e dalla concorrenza delle fonti rinnovabili e anche delle centrali a carbone, ci sono i dati sui consumi di gas: in calo del 35,9% sul 2012 e del 40,1% sul 2011.
Se confrontiamo il consumo di gas per le centrali rispetto a 10 anni fa (giugno 2003), questo oggi è inferiore di oltre il 43%, nonostante i circa 20 GW di centrali a gas realizzati nell’ultimo decennio (dati Snam Rete Gas, elaborati Staffetta Quotidiana). E qui c’è tutta la disputa in atto nel mercato elettrico che ovviamente continueremo a seguire.

giovedì 27 giugno 2013

Gucci sceglie il solare per il suo polo logistico del Ticino

Il noto marchio della moda mette a disposizione il tetto del proprio stabilimento per realizzare un impianto fotovoltaico da 1,5 MW;

L'energia solare va di moda: Gucci, noto marchio specializzato nel settore del lusso, doterà di un impianto fotovoltaico il tetto del nuovo centro logistico di Sant'Antonino (Canton Ticino). Con una potenza di circa 1.500 kW e una produzione annua prevista di 1.650 MWh, sufficienti a coprire il fabbisogno energetico di 430 utenze domestiche, il nuovo impianto sarà il più grande di tutto il Ticino. L'installazione è stata progettata da Aet (Azienda elettrica ticinese) e sarà realizzata con pannelli solari ad alta efficienza, in grado di sfruttare al meglio il potenziale del tetto dello stabile di Gucci, che dispone di una superficie di 20.000 mq e gode di una buona insolazione. L'energia prodotta sarà immessa nella rete a media tensione di Amb (Aziende Municipalizzate di Bellinzona). I lavori inizieranno nel corso dell'estate 2013 e la messa in esercizio è prevista per la primavera 2014. 

I costi di realizzazione saranno assunti in ugual misura da Aet e Amb, mentre Gucci mette a disposizione la superficie per un periodo di 25 anni. L'impianto contribuirà all'ottenimento, da parte di Gucci, della certificazione Leed, riconosciuta a livello internazionale alle aziende in grado di ridurre significativamente l'impatto ambientale dei propri edifici. «L'operazione rappresenta il miglior esempio di un'efficace collaborazione tra realtà private e le istituzioni locali. Grazie a questo impianto, Aet e Amb aumenteranno in modo significativo la potenza fotovoltaica installata in Ticino. Un segnale tangibile dell'impegno profuso dalle aziende del settore elettrico cantonale per aumentare la produzione da fonti rinnovabili, così come richiesto dal Cantone con il Pec e dalla Confederazione con la strategia energetica 2050 », si legge in una nota ufficiale.








FONTE

venerdì 21 giugno 2013

mcTer Bio-Gas, l'innovazione è di scena

Il 27 giugno a Milano torna l’evento organizzato da Eiom dedicato alle tematiche della filiera


mcter.jpgTorna l'appuntamento organizzato da Eiom, Ente italiano organizzazione mostre, dedicato alla filiera del biogas e alla cogenerazione da biogas e gassificazione: il 27 giugno a Milano si terrà la nuova edizione di mcTer Bio-Gas.

Anche per la seconda edizione  mcTer biogas godrà del supporto e della collaborazione del 
Cib, Consorzio italiano biogas e Gassificazione, prima aggregazione volontaria in Italia che riunisce aziende produttrici di biogas e syngas da fonti rinnovabili (biomassa di matrice agricola), aziende o società industriali fornitrici di impianti e tecnologie, enti e istituzioni.
Il Consorzio sarà impegnato nell’organizzazione del convegno “Il Biogas fatto bene - la filiera biogas - biometano in Italia ”, in cui si farà il punto sullo stato attuale di questa energia rinnovabile quale componente legato strettamente alla filiera agricola, con approfondimenti sulle normative in essere e le loro evoluzioni in corso, sugli aspetti ambientali del biogas e sulle future opportunità del biometano, nonché sulle migliori best practice sull’abbattimento e recupero dell’azoto e sul miglioramento della gestione del processo produttivo, nell'ottica della diffusione del "biogas fatto bene" e ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2020 sulle energie rinnovabili.

La giornata prevede inoltre una vasta area espositiva a cui partecipano i principali protagonisti del settore e una serie di workshop tecnico-applicativi pomeridiani organizzati dalle stesse aziende partecipanti che avranno modo di presentare novità, approfondimenti e le migliori soluzioni tecnologiche del momento. L’appuntamento di Milano si svolgerà in contemporanea con mcTer Cogenerazione, da anni riferimento per i professionisti della cogenerazione (oltre 1000 gli operatori qualificati intervenuti alla giornata verticale di Milano nel 2012) e in contemporanea alla terza edizione di mcTer Forest, l'appuntamento dedicato alle biomasse solide.
L'incontro è rivolto a tutti gli operatori specializzati e utilizzatori, quali responsabili tecnici, responsabili aziende agricole-zootecniche, progettisti, impiantisti, ingegneri, energy manager, utilizzatori di energia e calore dall’industria, dal terziario e dai servizi e studi tecnici.

Il programma della giornata, a partecipazione gratuita, sarà presto disponibile sul sito 
www.mcter.com/biogas, dove gli operatori interessati potranno anche preregistrarsi per accedere gratuitamente alla manifestazione, partecipare a convegni e workshop e usufruire dei servizi offerti dagli sponsor.

FONTE

giovedì 20 giugno 2013

GME: energia meno cara grazie alle rinnovabili

Consumiamo meno energia rispetto all'anno scorso, ma la paghiamo anche molto meno cara grazie alle rinnovabili. Lo si evince dalla lettura degli ultimi dati, relativi a maggio 2013, pubblicati dal Gestore dei Mercati Energetici (GME).
I volumi complessivi di energia elettrica scambiati in Italia sono scesi dell’1,2%, rispetto a maggio 2012, attestandosi sui 23,3 milioni di MWh. Solo ad aprile 2012 avevamo consumato di meno. Ma la sorpresa è nel prezzo dell'energia comprata e venduta. Il prezzo medio di acquisto (PUN) è diminuito di 6,14 €/MWh (-10,1%) rispetto ad aprile e di 15,07 €/MWh (-21,5%) rispetto a maggio 2012, scendendo a 54,89 €/MWh (minimo storico da dicembre 2009):
PUN maggio 2013
 Questi dati sul prezzo dell'energia, smentiscono nei fatti le dicerie che le rinnovabili siano la causa del carobollette: a maggio 2013, infatti, le vendite da impianti a fonte rinnovabile hanno toccato il loro massimo storico crescendo del 36,1% nel loro complesso.Tra le singole fonti rinnovabili, poi, l'idroelettrico è cresciuto del 46,5% e l'eolico del 107,3%. Contemporaneamente i vecchi impianti termoelettrici hanno venduto il 24,9% di energia in meno, sempre rispetto a maggio 2012.Per la prima volta nella storia del mercato elettrico italiano, infine, le vendite di energia rinnovabile hanno raggiunto la soglia del 51,9%. Più della metà dell'energia venduta e consumata in Italia a maggio, quindi, era energia verde.Al termoelettrico è rimasto il 37,8% del mercato (la percentuale mancante sono importazioni dall'estero) con le centrali a gas che hanno prodotto solo il 26% dell'energia. L'anno scorso, a maggio, erano al 38,9%.

Fonte

mercoledì 19 giugno 2013

Domenica 16 giugno, rinnovabili al 100% e il prezzo dell'elettricità va a zero

 Domenica 16 giugno 2013, tra le 14 e le 15, per la prima volta nella storia, il prezzo d'acquisto dell’energia elettrica (PUN) è sceso a zero su tutto il territorio nazionale (vedi sintesi GME). Ciò significa che in quelle due ore energia solare, eolico e idroelettrico hanno prodotto il 100% dell'elettricità italiana  (vedi grafico sotto). Se l’evento, in una giornata completamente soleggiata e sufficientemente ventosa, poteva essere probabile nelle regioni meridionali, un po’ sorprende che sia accaduto anche per le aree del centro nord, dove comunque un ruolo determinante lo potrebbero aver giocato anche le buone riserve nei bacini idrici accumulatesi negli scorsi mesi (attendiamo dal GME la struttura dell'offerta della giornata e possibilmente di quelle ore in particolare).

 
Un fenomeno, quello del prezzo dell'elettricità all'ingrosso a zero, che finora si era verificato solo per alcuni prezzi zonali, ma mai per tutte le zone del paese, portando quindi il Prezzo Unico Nazionale, cioè il PUN, a zero. Un evento simile era stato sfiorato domenica 2 giugno 2013, allorché il prezzo medio minimo orario si attestò a 0,46 €/MWh, peraltro con una domanda inferiore a quella del 16 giugno.
Secondo i dati (a consuntivo) dei fabbisogni orari giornalieri pubblicati da Terna alle ore 14 del 16 giugno la richiesta è stata di 31.199 MW; alle 15 di 30.565 MW.
Un fenomeno, quello del prezzo dell'elettricità all'ingrosso a zero, che finora si era verificato solo per alcuni prezzi zonali, ma mai per tutte le zone del paese, portando quindi il Prezzo Unico Nazionale, cioè il PUN, a zero. Un evento simile era stato sfiorato domenica 2 giugno 2013, allorché il prezzo medio minimo orario si attestò a 0,46 €/MWh, peraltro con una domanda inferiore a quella del 16 giugno.
Secondo i dati (a consuntivo) dei fabbisogni orari giornalieri pubblicati da Terna alle ore 14 del 16 giugno la richiesta è stata di 31.199 MW; alle 15 di 30.565 MW.
Un recente studio di Althesys dimostrava come il solo fotovoltaico già nel 2012 aveva spostato i valori delle medie orarie dei prezzi, tanto che oggi il picco di prezzo non coincide più con la massima domanda di elettricità. L’analisi considerava sia i minori prezzi nelle ore solari, stimati in 1.420 milioni di euro (erano 396 milioni del 2011) sia i maggiori prezzi nelle ore non solari, pari a 586 milioni: il peak shaving netto nel 2012 risultava così di 838 milioni di euro.
Un’ulteriore prova di come il crescente contributo delle rinnovabili stia tenendo bassi i prezzi dell'elettricità.
 
 

venerdì 14 giugno 2013

Italia prima nella Grid Parity

 
L'Italia sarà il primo paese d'Europa a raggiungere la Grid Parity. Che cos'è la Grid Parity? Si tratta della fase durante la quale generare generare elettricità da un impianto fotovoltaico avrà lo stesso costo dell'energia prodotta da una fonte tradizionale.
La dichiarazione è stata fatta dall'European Photovoltaic Industrial Association (EPIA), ovvero l'associazione europea per l'industria fotovoltaica. L'EPIA ha sottoposto ad esame le cinque maggiori economie europee confrontandole fra loro sulla base di sue diversi parametri di Grid Parity.
I due parametri di cui si è tenuto in considerazione sono la dinamic grid parity e la generation value competitiveness. La dinamic grid parity non è altro che il momento in cui il fatturato di un impianto fotovoltaico risulta uguale ai costi di generazione da un impianto tradizionale. La generation value competitiveness, invece, è il momento nel quale per un investitore realizzare un impianto fotovoltaico a terra ha la stessa attrattività di un impianto non rinnovabile.
A detta dell'EPIA l'Italia dovrebbe raggiungere la dinamic grid parity già nel 2013, prima di qualsiasi altro paese europeo, un anno prima di Spagna, tre prima della spagna e quattro prima di Germania e Regno Unito.
La generation value competitiveness verrebbe raggiunta dall' Italia nel 2014, Spagna e Francia nel 2015, Germania nel 2017 e Regno Unito solo nel 2019.
Secondo l'EPIA l'Italia ha un vantaggio nei confronti degli altri paesi a causa dell'alta irradiazione di sole, e degli elevati costi dell'elettricità.







Fonte

mercoledì 12 giugno 2013

Digestione anaerobica: la GIB prevede investimenti per 50 mln di sterline

  • La GIB crede nel settore e prevede investimenti da 50 mln di sterline nel settore della digestione anaerobica dei rifiuti consapevole della maggiore fiducia degli investitori
digestato(Rinnovabili.it) – La Green Investment Bank (GIB) sta ponderando un investimento da 50 milioni di sterline per favorire la diffusione degli impianti di digestione anaerobica (AD). La notizia arriva direttamente dal GIB che ha rivelato come il cuore dei progetti del GIB sarà la tecnologia AD che, secondo un rapporto pubblicato da un’agenzia governativa, avrebbe un potenziale di investimento molto elevato. Al momento il documento rivela che il settore vanta 106 MW di potenza tra istallata e in costruzione con ulteriori 148 MW in fase di pianificazione.
 
Il settore della digestione anaerobica britannico ogni anno si trova a disposizione cinque milioni di tonnellate di cibo e i rifiuti delle fattorie per la produzione di elettricità, biogas e fertilizzanti altamente efficienti conosciuti come digestato con la previsione di riuscire a soddisfare il 10% della domanda di gas sfruttando il settore. In questo modo si potrebbe ottenere dal comparto un contributo economico di 3 miliardi di sterline e la creazione di 35mila nuovi posti di lavoro.
 
Un settore giovane quello britannico della digestione anaerobica, non ancora in grado di dare troppe certezze agli investitori, che stanno iniziando ora a fidarsi della disponibilità di materia prima e aiutati dalla GIB potrebbero trasformare il settore energetico del paese.
“Per i rifiuti organici l’AD è una scelta economicamente valida e sostenibile di gestione dei rifiuti” ha specificato Adrian Judge, amministratore delegato del GIB per i rifiuti e la bioenergia. “Anche se il mercato del Regno Unito è ancora giovane e ci sono problemi per i progetti nel fornire un flusso di entrate costante, gli impianti AD ben gestiti hanno il potenziale per raggiungere interessanti tassi commerciali di ritorno”.
 
 

martedì 11 giugno 2013

LE FONTI RINNOVABILI E IURO


IURO S.r.l. è specializzata nella realizzazione di impianti (chiavi in mano) per le energie rinnovabili:
  •  Cogenerazione & Trigenerazione
  •  Biomassa
  •  Eolico
  •  Geotermico
  •  Fotovoltaico
 
Assicura da anni ai propri clienti una consolidata esperienza nel mondo delle energie rinnovabili, proponendosi come un general contractor a 360 gradi nel mondo delle costruzioni tecnologicamente avanzate, assicurando standard di eccellenza e di innovazione nella realizzazione di attività di progettazione, costruzione e messa in servizio, oltreché nell'adempimento dei connessi servizi di consulenza legale, amministrativa e finanziaria.
E' una EPC (Engineering, Procurement, Construction), quindi si propone come general contractor a 360 gradi per impianti e soluzioni tecnologicamente avanzate garantendo l’esecuzione di tutte le fasi operative di un progetto ingegneristico dalla  pianificazione economico-finanziaria, alla progettazione, programmazione, realizzazione, manutenzione ed eventuale gestione dell’opera.
Iuro essendo un' Energy Service Company (ESCO) ouò dunque effettuare interventi di efficienza energetica assumendosi il rischio imprenditoriale e liberando il proprio partner da ogni onere organizzativo e di investimento, condividendo con esso il beneficio economico.
 
 
 

lunedì 10 giugno 2013

Agroenergie, dagli scarti di campi e stalle il 45% delle rinnovabili 2020

La CIA stima che solo da rami e fronde degli ulivi della regione più olivicola d’Italia, la Puglia, si possono ricavare ben 700 mila tonnellate l’anno di biomassa(Rinnovabili.it) – Per centrare gli obiettivi energetici imposti al 2020 basterebbe affidarsi al settore agricolo. O meglio, basterebbe sfruttare gli scarti di questo comparto e ottenere in cambio il 45% della quota energetica green richiesta da Bruxelles per la fine di questo decennio. A rivelarlo è la CIA-Confederazione Italiana Agricoltori, che ricorda quale ruolo decisivo possa svolgere questo settore primario all’interno della strategia energetica italiana. Sfruttando al meglio le risorse agro-energetiche provenienti da campi e stalle italiane è possibile arrivare a risparmiare, nei prossimi dieci anni, 20 miliardi di euro di spesa per l’import di combustibili fossili, sottraendo all’ambiente 240 milioni di tonnellate di CO2.



“Oggi in Italia sono soprattutto i giovani a optare per la produzione di biomasse e biogas, una scelta ecologica in grado di diminuire l’impatto ambientale dell’impresa, ma anche una grande chance per dribblare la crisi”, spiega la Confederazione. “Quello che rende particolarmente conveniente la produzione di agroenergie è la natura della fonte che viene trasformata, in tutti i casi costituita da scarti di produzione. Quindi da materiali che altrimenti andrebbero smaltiti, con i problemi logistici ed economici che questo comporta. È per questo che si tratta di una soluzione davvero capace di cambiare e di molto i bilanci aziendali, affiancando al reddito legato all’attività principale dell’impresa, il “food” -che comunque resta la sua vera vocazione- un guadagno aggiuntivo importante”.
 Tra le voci più redditizie nel settore della produzione bioenergetica, l’olivicoltura la fa da padrone. Basti pensare che solo da rami e fronde degli ulivi pugliesi si possono ottenere ben 700 mila tonnellate l’anno di biomassa da convertire in cippato e pellet.
 
 
 

Fotovoltaico in Giappone: nuova centrale da 400 MW

Avevamo già parlato del boom che le rinnovabili, e in particolare il fotovoltaico, stanno registrando in Giappone, dove secondo una ricerca di NPD Solarbuzz nel 2013 ci sarà un aumento di impianti ad energia solare del 50%.
Il Giappone da anni infatti è impegnato nel riequilibrare l’emergenza energetica dovuta al disastro nucleare di Fukushima del 2011. Le ultime novità in arrivo dal Paese nipponico riguardano la costruzione di un grandissimo impianto fotovoltaico, fra i maggiori dell’Impero del Sol Levante, dalla potenza installata di ben 400 MW.
La nuova centrale fotovoltaica sarà realizzata nel Sud del Paese, su un’isola fuori dalla città di Sasebo, e nel progetto saranno coinvolte almeno 150 persone. Il valore del mega impianto si aggira intorno ad 1,1 miliardi di dollari. La costruzione è stata affidata a un consorzio di aziende ed è presente anche un’impresa del fotovoltaico europea, la tedesca “Photovolt Development Partners”.
Il progetto dovrebbe avere inizio fra un mese ed è già stato stretto un accordo con la giapponese “Power Kyushu Electric”, che acquisterà l’energia prodotta fornendola alla cittadina di Sasebo attraverso un collegamento sottomarino.

FONTE

Il Contatore Fotovoltaico annuncia lo stop al Conto Energia

I 6,7 miliardi annui previsti dal Quinto Conto Energia sono stati raggiunti, è ufficiale: terminati gli incentivi destinati al fotovoltaico.
Questo momento, abbondantemente annunciato man mano che ci si avvicinava alla soglia prevista, segna la fine definitiva del sistema incentivante che per 5 edizioni ha permesso lo sviluppo del settore dell’energia solare.
La buona notizia è che è stata stabilita una proroga di un mese per gli ultimi impianti, a patto che i proprietari dimostrino entro i primi di luglio l’installazione e l’attivazione dei propri pannelli fotovoltaici.
La cifra raggiunta è visibile a tutti, basta collegarsi al sito web del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Sino ad oggi la richiesta di incentivazione è stata inoltrata per ben 531.242 installazioni fotovoltaiche, dalla potenza totale di 18.217 megawatt.
Il GSE ha ufficialmente affermato che di questi solo 4.779 impianti (1.136 MW di potenza totale) godono di una buona posizione nei Registri, ma non sono ancora entrati in esercizio.
Il Gestore ha inoltre specificato che:
 “Il decreto ministeriale del 5 luglio 2012 cesserà di applicarsi decorsi trenta giorni solari dalla data di pubblicazione della delibera dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas”.

Fonte - Fotovoltaico-sicuro.it

giovedì 6 giugno 2013

Cos'è il conto energia

 
Il Conto Energia è il decreto che stabilisce un incentivo per venti anni ai privati imprese ed enti pubblici che installano un impianto solare fotovoltaico. L'incentivo è, ovviamente,  proporzionale all'energia elettrica prodotta.

Il DM 5 luglio 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 10 luglio 2012, cosiddetto Quinto Conto Energia, ridefinisce le modalità di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica.
 
Le modalità di incentivazione previste dal Quinto Conto Energia si applicano a partire dal 27 agosto 2012, ovvero decorsi 45 giorni solari dalla data di pubblicazione della deliberazione con cui l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) ha determinato, su indicazione del GSE, il raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi pari a 6 miliardi di euro (Deliberazione AEEG 12 luglio 2012, 292/2012/r/efr).
 
l Quinto Conto Energia cessa di applicarsi decorsi 30 giorni solari dalla data in cui si raggiungerà un costo indicativo cumulato degli incentivi di 6,7 miliardi di euro l’anno (comprensivo dei costi impegnati dagli impianti iscritti in posizione utile nei Registri), che sarà comunicata dall’AEEG - sulla base degli elementi forniti dal GSE attraverso il proprio Contatore fotovoltaico - con un’apposita deliberazione
Le tariffe incentivanti del Quinto Conto Energia sono riconosciute alle seguenti tipologie tecnologiche:
  • impianti fotovoltaici, suddivisi per tipologie installative (art.7 DM 5 luglio 2012);
  • impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative (art.8);
  • impianti fotovoltaici a concentrazione (art.9);
Gli interventi ammessi per richiedere le tariffe incentivanti sono quelli di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento, così come definiti dal Decreto.

FONTE: GSE

Fotovoltaico: informazioni utili

Nel 2013, installare un impianto fotovoltaico non è solo un modo per difendersi dall’aumento dei prezzi del costo dell'energia, ma può risultare come un investimento vero e proprio.
Infatti, investendo sul fotovoltaico, si può avere un ritorno economico entro 4 – 9 anni.


Bisogna però informarsi riguardo questo argomento:



Ø  Un impianto fotovoltaico, in questo momento, costa meno rispetto agli anni precedenti considerando anche l’utilizzo di tecnologie più recenti.

Ø  Incentivi convenienti, ma bisogna “tenere d’occhio” il V conto energia poiché è previsto si esaurisca per Agosto. Si pensa ci sia un VI conto energia, ma al riguardo ancora non è nulla stabilito; si rimanda l'argomento per quando saranno fornite più informazioni.
Ø  L’ Agenzia delle Entrate riconosce che l’installazione di impianti fotovoltaici rientra tra gli interventi che possono fruire delle detrazioni fiscali, applicabili sia allo scambio sul posto che all’autoconsumo.
Ø  Le Detrazioni fiscali previste sono pari al 50% dell'investimento fino al 30 Giugno 2013, mentre a partire dal 1° luglio 2013  saranno pari al 36% dell’investimento.
Scambio su posto: La quota di energia prodotta dall’impianto, non utilizzata dalle utenze e immessa in rete viene pagata al valore della Fascia F1 . Il limite di potenza installabile è di 200kW.
Autoconsumo: La quota di energia prodotta dall’impianto, non utilizzata dalle utenze e immessa in rete viene pagata ad un valore da stabilire, e non esistono limiti di potenza installabile.
Il rendimento dell’impianto fotovoltaico viene garantito per oltre 20 anni.
Per quanto concerne lo smaltimento dei pannelli solari, i produttori sono iscritti a consorzi specifici per offrire lo smaltimento gratuito.
Per ulteriori informazioni, per un preventivo gratuito comprendente costi e guadagni, CLICCA QUI

Di  GRUPPO IURO

mercoledì 5 giugno 2013

Dazi sui pannelli cinesi, conto alla rovescia

Mancano ormai 2 giorni al verdetto definitivo da parte dell'unione Europea, che sta per imporre dazi variabili tra il 37% e il 67%, nonostante il parere contrario di 18 (su 27) governi dell'UE. Per questo Afase, che continua a sostenere la tesi per cui i dazi sulle importazioni di prodotti solari sono dannose per il settore e per l'Europa intera, lancia una petizione con il fine di esercitare pressione sul Commissario dell'UE Karel De Gucht.
È lui, infatti, sostenuto dai suoi colleghi Commissari, che deciderà se l'UE dovrà imporre la misura provvisoria contro il dumping e le sovvenzioni governative da parte di Pechino. "Ho bisogno del suo aiuto per esercitare su di lui una pressione immediata, attraverso l'apposizione della firma a questa petizione", si legge nell'appello nato per difendere l'energia solare a prezzi abbordabili,"tappa importante nella lotta al cambiamento climatico". Secondo Afase, il Commissario De Gucht sta ignorando, infatti, la contrarietà dei Paesi dell'UE, rifiutando questa opposizione perchè a suo dire frutto delle pressioni subite da parte della Cina.

Ma gli Stati membri contrari, tra cui l'Italia non c'è, hanno segnalato che l'analisi della Commissione Europea non giustifica l'imposizione dei dazi e hanno espresso attraverso il loro voto la preoccupazione per i danni che si prospettano per centinaia di aziende e migliaia di cittadini dell'UE. De Gucht, però, non intende piegarsi e tira dritto, spinto, secondo Giancarlo Tecchio, Amministratore delegato di Pr.En.Al, dalla pressione che le lobbies delle fossili stanno esercitando pesantemente sull'Europa, o da un eccessivo orgoglio che non porterà alcun beneficio,come ci ha spiegato Averaldo Farri, consigliere delegato di Power-One.
"Adesso, quindi, dobbiamo mostrare di nuovo al Commissario Karel De Gucht che la pressione è reale, dalle reali aziende dell'Unione Europea e dai suoi veri cittadini. Non è solo una questione commerciale, è una questione che concerne il cambiamento climatico e l'energia pulita e come tale deve essere riconosciuta. Dobbiamo farci sentire unendoci e firmando questa petizione, per difendere l'energia solare sostenibile", dice Peter J. Desmet, CEO di Solar Clarity B. V. e Board Member di Afase.
FONTE (di Roberta Ragni)

martedì 4 giugno 2013

Certificati bianchi, focus sui progetti approvati e sui TEE rilasciati dal Gse

Nel periodo tra il 3 febbraio 2013 e il 31 maggio 2013 il Gse (Gestore dei servizi energetici) ha concluso positivamente (avvalendosi di Enea e Rse) l'istruttoria tecnica di 1.036 progetti, e ha rilasciato 1.704.947 certificati bianchi o titoli di efficienza energetica – Tee (clicca qui per i dettagli).
Il 3 febbraio 2013, ricordiamo, è la data di affidamento al Gse delle responsabilità di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetica, con il trasferimento, da parte dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, delle banche dati e degli strumenti gestionali.
Dei 1.036 progetti approvati, 66 sono Proposte di Progetto e Programma di Misura (PPPM) e 970 Richieste di Verifica e Certificazione (RVC). La conclusione delle istruttorie tecniche delle 970 RVC di competenza del Gse ha generato l’emissione di 1.704.947 Tee.
A valle della chiusura dei procedimenti amministrativi e delle istruttorie tecniche svolte dall’Aeeg durante il periodo transitorio, il Gse ha autorizzato il Gme ad emettere complessivamente 2.775.016 Tee, di cui 175.000 Tee generati dalle emissioni trimestrali di RVC standard approvate nella precedente gestione del meccanismo.
Nel medesimo periodo di riferimento sono stati rilasciati, inoltre, 119.672 Tee II Car, per i quali gli operatori non hanno richiesto il ritiro previsto ai sensi del Decreto 5 settembre 2011 in materia di cogenerazione ad alto rendimento.
La quantità complessiva di certificati bianchi immessi sul mercato nei primi cinque mesi del 2013 è in linea con le previsioni del Ministero dello Sviluppo Economico.